Oncologia omeopatica
"Oltre al recinto della convenzione c'è l'infinito della vita."
Da quando ho iniziato a praticare a tempo pieno l'omeopatia classica, ho sempre dedicato almeno 30% del mio lavoro alla cura di pazienti oncologici.
Si è abituati a pensare che l'omeopatia vada bene per patologie non troppo gravi, ma non per "il male più temuto". Niente di più sbagliato. Purtroppo, come sappiamo, l'oncologia ufficiale, a parte in un certo numero di tumori, non ha cambiato la statistica della mortalità. Per questo motivo è molto importante integrare oltre alle terapie ufficiali, delle valide terapie naturali come l'omeopatia classica. In più di 10 anni di pratica ho visto migliaia di pazienti oncologici e posso dire che l'omeopatia è veramente di grande aiuto. In che maniera? Prima di tutto allevia e spesso toglie completamente tutti i gravi effetti collaterali delle cure oncologiche classiche. I pazienti e gli oncologi sanno quanto sia importante questo punto: tanti pazienti soffrono gravemente di queste conseguenze e spesso devono addirittura sospendere le cure, perché l'organismo non sopporta più gli effetti collaterali, annullando così ogni speranza di guarigione. Spesso arrivano pazienti disperati in cura omeopatica proprio per questo motivo: intraprendono le terapie omeopatiche, si sentono meglio e possono così nuovamente riprendere le cure oncologiche.
Inoltre, come sappiamo dal capitolo sull'omeopatia, la medicina allopatica anche in questo caso non è mai curativa, ma palliativa, in quanto non tocca le vere cause della malattia. L'omeopatia invece innesca un fondamentale processo di guarigione, che può accompagnare le cure oncologiche. Essa va a stimolare in maniera ottimale il sistema immunitario che è di vitale importanza per una vera guarigione: nella maggior parte dei tumori maligni siamo confrontati con una disseminazione generalizzata di cellule tumorali (metastasi). Questo fenomeno determina la grande difficoltà nel raggiungere una guarigione definitiva. La chemioterapia cerca di limitare questa propagazione, ma è come buttare una bomba su una popolazione di millioni di cellule maligne che stanno scappando in tutte le direzioni. Spesso, prima di raggiungere tutti questi fuggitivi, cede prima l'organismo "sano". Solo il sistema immunitario, stimolato in maniera ottimale, con i suoi millioni e millioni di cellule "poliziotto", può fare questo lavoro con estrema precisione. Di fatto ho visto tanti casi dove, combinando le due terapie, si sono ottenuti risultati completamente inattesi. Da una parte l'oncologia ufficiale diminuisce la massa principale del tumore, ma poi il lavoro capillare viene eseguito dal sistema immunitario, che sotto la corretta stimolazione omeopatica, rintraccia ed elimina le restanti cellule metastatiche. Ci sono stati addirittura pazienti, con certe forme di tumore, che si sono curati solo con l'omeopatia, ottenendo buoni risultati e a volte anche guarigioni complete. Chiaramente la prognosi dipende dal tipo di tumore, stadio e stato generale (energia vitale) del paziente.
Infine, e non per ultimo, sottolineo che agendo in questa maniera, si aiuta a sciogliere e risolvere il conflitto interiore e quindi la causa che ha portato a contrarre la corrispondente malattia. Questo è fondamentale, in quanto è la miglior garanzia per una maggiore probabilità di guarigione, diminuendo di conseguenza i rischi di una recidiva. Si realizza così lo scopo della malattia, cioè quello di renderci attenti a ciò che normalmente non possiamo o non vogliamo vedere, ristabilendo l'armonia con noi stessi.
Le cure oncologiche vengono fornite anche per pazienti provenienti dall'estero. Per ulteriori informazioni mi potete contattare direttamente tramite le indicazioni riportate nei capitoli "contatto" e "richiesta di appuntamento".
Per farsi qualche idea pratica di casi oncologici, riporto di seguito alcuni casi (che potete anche vedere nel capitolo "casi clinici", assieme ad altre patologie):
Caso di carcinoma spinocellulare
Una signora di 80 anni viene in cura nel 2000 per un CARCINOMA SPINOCELLULARE sul lato destro del naso (la diagnosi è stata posta tramite biopsia e conseguente analisi istologica):
Oltre a ciò presenta un'insufficienza cardiaca con edemi agli arti inferiori. Sta prendendo una serie di medicamenti.
Esattamente 4 mesi dopo l'inizio della cura omeopatica lo spinalioma è seccato e si staccato, lasciando sotto di sé una pelle completamente guarita!
Non ci è stata nessuna recidiva negli ulteriori 10 anni di cura costituzionale. Inoltre ha potuto lasciare tutti i medicamenti allopatici e anche l'insufficienza cardiaca con edemi è guarita completamente.
Caso di carcinoma basocellulare
Nel 2011 anamnesi di signora di 63 anni che presenta una lesione alla radice del naso sospetta per un carcinoma basocellulare. Biopsy is performed confirming the diagnosis, see report:
Viene quindi intrapresa una cura omeopatica, dove all'inizio della quale la lesione si manifesta in questa maniera:
La cura omeopatica prosegue regolarmente fino fine 2012-inizio 2013, dove la lesione non è più riscontrabile:
Caso di carcinoma basaloide dell'epitelio piatto del canale anale
Una signora di 63 anni si presenta nel 2005 con stato dopo CARCINOMA BASALOIDE DELL'EPITELIO PIATTO DEL CANALE ANALE, T2, N0, M0. Ha fatto chemio- e radioterapia (59 Gy) con iniziale completa remissione. Dopo 7 mesi presenta metastasi inguinali a destra. Viene operata e nuovamente irradiata (30.6 Gy). Viene in cura omeopatica perché la cicatrice inguinale non si chiude, secerne liquido, è dura e dolente. Probabilmente ci sono delle cellule tumorali in loco che non permettono la guarigione della ferita, olte agli effetti collaterali della radioterapia. Gli oncologi non sanno cosa proporre.
Iniziata la cura omeopatica, dopo circa 5 settimane la ferita si chiude, non producendo più nessuna secrezione. L'indurimento scompare completamente nelle settimane seguenti. La cura è durata 2 anni e mezzo e non ci sono state recidive, con guarigione completa!
Caso di mengioma
Signora di 65 anni si prensenta in studio nel 2005 con MENINGIOMA DIFFUSO NELLA FOSSA CRANICA E NELLE CELLETTE ETMOIDALI CON PERDITA TOTALE DELL'UDITO A SINISTRA. La sintomatologia si è sviluppata gradualmente nei 10 anni precedenti, peggiorando ulteriormente negli ultimi anni. Il meningioma era talmente diffuso che per i chirughi non era più possibile operare. La prognosi può essere molto difficoltosa, in quanto il mengioma continua a crescere, comprimendo completamente il sistema nervoso centrale, con conseguenze infauste. E' ora in cura da me dal 2005 e la crescita del tumore si è completamente arrestata: non è insorto nessun nuovo sintomo e tutti i controlli con la risonanza magnetica hanno confermato crescita del tumore assolutamente nulla. Ciò permette alla paziente di avere una buona qualità di vita senza nessuna conseguenza a causa del mengioma.
Caso di tumore cerebrale
Bambina di 1 anno e 3 mesi (nel 2008) che presenta un TUMORE CEREBRALE AL LOBO TEMPORALE SINISTRO di mezzo cm, accertato con risonanza magnetica. I medici valutavano un intervento chirurgico, ma prima i genitori decidono di provare con una cura omeopatica. Dopo un mese di terapia si ripete la risonanza magnetica: il tumore è scomparso. In seguito continuato con la cura omeopatica e la paziente non ha più presentato disturbi.
Caso di carcinoma neuroendocrino del pancreas
Nel 2006 si presenta una signora di 52 anni con CARCINOMA NEUROENDOCRINO BEN DIFFERENZIATO DELLA TESTA DEL PANCREAS CON METASTASI DIFFUSE. E' stata operata, tutti i nodi linfatici contenevano metastasi. Alla scintigrafia e alla PET sono state riscontrate metastasi diffuse in tutti i nodi linfatici mediastinici e addominali. Metastasi ossee sopraclavicolari e alle vertebre toracali. Dopo l'inizio della cura omeopatica la paziente si è sentita molto bene, tutti i sintomi sono scomparsi. Al controllo radiologico del 2007 non si potevano più vedere le metastasi ai nodi linfatici. E' tuttora in cura omeopatica e finora non c'è stato nessun sintomo di progressione del cancro e la paziente si sente in ottima forma.
Caso di carcinoma del sigma
Nel 2005 vedo una signora di 44 anni che ha come diagnosi CARCINOMA DEL SIGMA pT3b, pN2, G2. E' appena stata operata (resezione recto-sigmoidea con mantenimento dello sfintere) e ha fatto chemioterapia secondo schema. Siccome due nodi linfatici erano positivi voleva anche intraprendere una cura omeopatica, oltre al fatto che presenta vari effetti collaterali da chemioterapia. Con la cura omeopatica i vari disturbi sono migliorati e non ha avuto nessuna recidiva della malattia. E' tutt'ora in cura omeopatica.
Caso complesso di carcinoma mammario, struma diffusa e sindrome di Sjögren
Agosto 2005 si presenta una paziente di 36 anni con stato dopo CARCINOMA MAMMARIO SX, pT1c, pN0 (0/17), M0, G3 febbraio 2000, con conseguente resezione parziale, chemioterapia e radioterapia. Non ci sono state recidive, soffre solo di un edema linfatico al braccio sx. Nel 2004 insorgono vari noduli tiroidali, viene diagnostico uno STRUMA DIFFUSO E NODOSO I° GRADO, CON AUTONOMIE MULTIFOCALI ED EUTIROSI. Nel febbraio 2005 viene eseguita una terapia con radioiodio. Poi sostituita ormonalmente. Ora sono percepibili ancora alcuni nodi, pressione alla tiroide ed astenia. Inoltre presenta anche una SINDROME DI SJÖGREN. Nel 2005 si inizia subito la cura omeopatica e gradualmente i sintomi della tiroide migliorano, i noduli regrediscono, l'astenia migliora e può togliere la sostituzione ormonale tiroidea! Tutti i sintomi della sindrome di sjögren scompaiono completamente. L'edema linfatico al braccio sx regredisce e finora non ha mai avuto una recidiva della malattia tumorale.
Caso di carcinoma mammario bilaterale
Gennaio 2008 si presenta una paziente di 53 anni a cui nel giugno del 2007 è stato diagnosticato un carcinoma mammario bilaterale (mammografia, sonografia, TAC, scintigrafia ossea). E' stata operata in due tempi, luglio e agosto del 2007 (ablatio mammae con svuotamento ascellare): a sinistra carcinoma duttale-invasivo pT3, pN3a (19/19), G3, ricettori ormonali positivi, HER2 nuovamente negativo (a sinistra tutti i linfonodi ascellari erano positivi); a destra carcinoma duttale-invasivo multifocale MpT1c, pN0, G2, ricettori ormonali positivi, HER2 nuovamente negativo. Dopodiché la paziente ha rifiutato ulteriori terapie classiche (chemioterapia, terapia antiormonale radioterapia).
Gennaio 2008 iniziato cura omeopatica (senza nessun'altra terapia). Dicembre 2009 viene constata una recidiva locale, con due nodi linfatici ascellari. Viene operata il 7.1.10: 2 nodi linfatici positivi su 4. Viene proposta nuovamente chemioterapia e radioterapia che rifiuta. Accetta solo di fare cura anti-ormonale con femara. Continuiamo con cura omeopatica e tutti i sintomi locali (vari dolori in zona toracica e braccia) e generali sono scomparsi. Finora paziente in perfetta forma, asintomatica, lavora al 100% e non ha più avuto recidive.
Caso di carcinoma mammario
Vedo una paziente di 56 anni a settembre del 2000. Alla mammografia di agosto è stata vista una microcalcificazione al seno, altamente sospetta per un carinoma mammario. La paziente non ha voluto fare altre indagini (biopsia) e ha deciso d'iniziare immediatamente con una cura omeopatica. Iniziamo quindi il trattamento. il 30.1.2001 fa la prima mammografia di controllo dove si nota una netta riduzione delle microcalcificazioni! Il radiologo è meravigliato. La paziente si sente anche in generale molto meglio. Il 3.9.2001 (dopo un anno di trattamento omeopatico) viene rifatta una seconda mammografia di controllo: ulteriore regressione delle microcalcificazioni sia a livello di numero che morfologico! Il radiologo a questo punto dichiara che il reperto non è più sospetto di malignità! Continuiamo con la cura omeopatica. 7.10.2002 terza mammografia di controllo: reperto stabile, sempre all'insegna del miglioramento. Si continua con l'omeopatia. 13.9.2004 quarta mammografia di controllo: ulteriore regressione delle microcalcificazioni sia a livello di numero che dimensioni. Spiego alla paziente che malgrado che la patologia al seno si è praticamente normalizzata, è molto imporante continuare con la terapia omeopatica in maniera molto regolare. Malgrado ciò la paziente dirada sempre più le consultazioni. Marzo 2007 prende l'ultima dose omeopatica. Poi per un anno, malgrado le mie raccomandazioni, la paziente non mi contatta più e sospende quindi totalmente la cura. Aprile 2008 mi contatta nuovamente perché ora ha palpato un nodulo al seno dx. Il nodulo misura circa 1.5 cm. Viene eseguita una biopsia che conferma che si tratta di un carcinoma di rapida proliferazione, medio differenziato, multifocale, invasivo duttale; negativo per i ricettori steroidei. Marcatori tumorali negativi. Maggio 2008 riprendiamo con la cura omeopatica, il tumore inizialmente stabile. Al controllo sonografico di giugno 2008 il tumore sembra essere lievemente ingrandito, la paziente preferisce operare. Intervento (ablatio mammae) eseguito il 3.7.2008: carcinoma multicentrico, multifocale invasivo duttale, pT2 pN1a (2/20) M0 G2. Due linfonodi positivi. Il 6.8.2008 inizio chemotarapia in contemporanea alla cura omeopatica: si sente bene e pochi effetti collaterali. Chemioterapia conclusa il 19.11.08 (6 cicli). In seguito non vengono eseguite altre terapie oncologiche. Continuiamo con la cura omeopatica in maniera regolare. La paziente ora sta bene, senza nessuna recidiva. Con questo caso possiamo vedere molto bene la capacità dell'omeopatia di curare un cancro in fase iniziale a condizione di fare per molti anni una cura di mantenimento. Infatti se la paziente non avesse fatto pausa dopo il netto miglioramento delle microcalcificazioni, non ci sarebbe stata recidiva.
Caso di carcinoma recidivante in zona orofaringea
Aprile 2003 una paziente di 64 anni si prensenta con uno stato dopo resezione dell'arco palatino e resezione parziale del faringe sx nel 1997 a causa di un carcinoma a epitelio piatto dell'arco paltoglosso e loggia tonsillare sx, C2 T1 N0 M0. Segue una recidiva di carcinoma piatto localizzata nel tuber maxillae nel gennaio del 1998. Viene eseguita chemio- e radioterapia, seguita da una resezione parziale della mascella sinistra. Aprile 2000 di nuovo recidiva di carcinoma piatto del bordo della lingua destra. Viene di nuovo operata: C4 T1 N0 M0. Da ottobre 2000 presente anche una leucoplachia al bordo della lingua sx. Diagnosi collaterali: isterectomia su miomi nel 1999, colecistectomia marzo 2003 (poco prima della consultazione omeopatica); tonsillectomia nel 1995; sospetto M. Parkinson.
Viene quindi iniziata la terapia omeopatica nel 2003 e fino al 2006 più nessuna recidiva. Poi nel 2006 la leucoplachia risulta essersi trasformata in un carcinoma piatto. Ma la dimensione è limitata e basta una piccola resezione locale. Non necessita altre terapie oncologiche. Maggio 2010 altra recidiva in zona mandibolare dx. Viene operata: pT4a, pN0 (0/14), M0, L0, V0, Pn0, G2, UICC Stadio IVA, R0.
Ora la paziente sta bene e come si può vedere dal decorso la frequenza delle recidive e diminuita. Al momento la situazione orale è stabile, senza mai avere presentato metastasi e finora non vi sono più state recidive.
Caso giovane donna con astrocitoma WHO II
Ottobre 2009 ricevo giovane paziente di 27 anni nel mio studio con astrocitoma WHO II frontale paramediano destro operato il 5.6.09. S'inizia subito cura omeopatica. Tutti i sintomi migliorano rapidamente, sia a livello psichico che fisico e in seguito ha avuto due figli. Vengono eseguti controlli annualli tramite risonanza magnetica e non sono mai risultati segni di recidiva.
Caso carcinoma uterino pT3APN0 FIGO IIIA con mestastasi ovaia-omento-retto e secondo tumore in forma di subependimoma nel IV ventricolo
Agosto 2010 mi consulta signora di 65 anni, con carcinoma primitivo del corpo uterino stadio pT3 A pN 0 FIGO IIIA con metastasi all’oviaia sx, sull’omento maggiore e sul retto, operato e trattato chemioterapicamente nel 2009. Attualmente viene diagnosticato un subependimoma all'interno del IV ventricolo. Non viene proposta nessuna terapia oncologica classica. Il pericolo è l'espansione del tumore con compressione locale. Viene subito inserita la cura omeopatica con miglioramento sintomatologico importante. Finora il carcinoma uterino non ha subito recidive e l'ependimoma è regredito come risulta nella risonanza magnetica di controllo del 26.8.13:
Meningioma in sede della sella turcica e sinus cavernosus destro
Luglio 2007 vedo in studio un paziente di 61 anni che da 5-6 anni inizia a presentare sintomi di diplopia e vari sintomi di ordine generale.
Il 16.11.06 ha eseguito una risonanza magnetica che mostra un tumore in sede della sella turcica e sinus cavernosus destro. E' molto presubilmente un meningioma. Ecco l'immagine della RM:
Il 15.2.07 viene rifatta una risonanza magnetica che conferma il reperto. Le dimensioni del meningioma è praticamente invariato.
Luglio 2007 iniziamo la cura omeopatica.
Il
7.9.07 viene fatta su richiesta del paziente ancora una RM, che risulta chiaramente invariata.
Clinicamente c'è subito stato un miglioramento dellla sintomatologia: diplopia meglio e stato generale molto meglio su vari fronti.
Il 17.9.08 di nuovo RM: grandezza tumore invariato, quindi nessuna crescita.
Il paziente ha continuato regolarmente la cura omeopatica fino ad adesso e la diplopia è praticamente scomparsa e a livello generale sta molto bene.
Quindi ottimo risultato in quanto il meningioma per definizione continua a crescere peggiorando notevolmente svariati sintomi neurologici (in questo caso principalmente la vista). Con la cura omeopatica non solo non c'è stato un peggioramento in questi anni di terapia, ma bensì i sintomi neurologici (diplopia) sono scomparsi.
Caso PAP in stadio precanceroso: lesione squamosa intraepiteliale di alto grado, HSIL (CIN3)
Agosto 2014 paziente presenta ad un controllo ginecologico di routine un'alterazione del PAP, in forma di HSIL CIN2/CIN3. Nel controllo successivo in novembre il PAP si è aggravato ed è passato ad una lesione squamosa intraepiteliale di alto grado, HSIL, CIN 3. Per definizione questo stadio corrisponde ad una precancerosi, quindi ad alto richio. La ginecologia proponeva una colposcopia con biopsia e in seguito conizzazione. Si è prontamente in questi mesi intervenuto con la cura omeopatica e nel controllo del 2 dicembre 2014, contro ogni aspettativa, non vi era più nessun segno di alterazione!
Referto PAP 3.11.14:
Referto PAP 2.12.14:
Il 4.3.15 riviene fatto un PAP di controllo per sicurezza e si riconferma normale!